Le analisi di mercato promuovono a pieni voti i servizi cloud. Sia all’estero, sia in Italia, grazie all’accelerazione dovuta alla pandemia, i numeri sono in crescita. Inoltre, i servizi cloud, giocherebbero un ruolo di rilevo contro le crisi climatiche.
Carenze di offerta e rischio inflazione nel post pandemia. Letti così, potrebbero voler portare a una catastrofe per il mondo del canale distributivo, tuttavia rappresentano delle sfide. Ma è anche tempo di scommesse, ragionate, al fine di arginare, per quanto possibile, la carenza di prodotti a cui andremo progressivamente incontro nei prossimi mesi, almeno fino al 2023, secondo le ultime previsioni fornite da Steve Brazier, presidente e Ceo di Canalys, durante l’ultima edizione del Canalys Channel Forum.
Andiamo per gradi:
In questo periodo storico, serve, quanto mai la strategia. È sotto gli
occhi di tutti che, il cosiddetto shortage di materie prime, in primis chip, plastiche, acciaio, abbiano contaminato, negativamente, la realizzazione di prodotti finiti. Secondo un recente sondaggio di Context, un campione di aziende che gravitano attorno al canale distributivo ha riscontrato già una carenza di oltre il 15% di notebook (68%), monitor (50%), prodotti di rete (50%), materiali di consumo per la stampa (46%) e stampanti (41%). Ed è per questo che, oggi, le aziende di canale sono ancora più oppresse da queste domande:
Quanto, in realtà, degli ordini arretrati sono acquisti di panico? Quanto dell’attuale quadro del mercato è dovuto al cambiamento della domanda e quanto è il risultato della carenza di prodotti? Come posso prevedere e garantire i prezzi al meglio? Qual è l’impatto dei problemi della catena di approvvigionamento e come posso assicurarmi che siano i più robusti possibile?
Tutti i prodotti che prevedono un chip stanno vivendo un momento di carenza. C'è un alto livello di ansia da parte dei rivenditori su come riusciranno a soddisfare i clienti nel quarto trimestre.
Tra le altre domande di cui farsi carico, resta anche: Come gestire l’incertezza sul prezzo? È proprio su questo tema, sulla probabilità di un aumento dell’inflazione e sulla carenza di prodotti, che il canale può anche veder il rovescio della medaglia.
Cosa significa carenza di approvvigionamento? Certamente che non sarà possibile fatturare un ordine alla fine del mese se non vi sono i prodotti. La carenza di prodotti porterà a un aumento dei prezzi che dovrebbe indurre il canale a spostare la propria conversazione con i clienti sul fattore disponibilità piuttosto che sui prodotti più economici
Verrebbe da pensare che un cliente finale, oggi, sia disposto a non considerare l’economicità di un prodotto quanto, piuttosto, la velocità di consegna dello stesso al fine di evadere l’ordine con i propri clienti. Brazier vede, dunque, questo periodo, come una rinascita per il canale, tanto che si è azzardato a utilizzare termini aulici verso l’andamento del mercato della distribuzione, facendo intendere che questo andamento continuerà, almeno fino al 2023. I motivi? Presto detto: “prevediamo che la carenza continuerà almeno per i prossimi 12 mesi e molto probabilmente fino al 2023“, afferma.
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Stefano Belviolandi
Stefano Belviolandi è giornalista professionista dal 2000. Dopo un’esperienza nella redazione economica di ItaliaOggi passa al settore informatico lavorando per diverse testate specializzate in ambito canale distributivo. Successivamente, ha lavorato per oltre 10 anni presso la redazione online di ChannelBiz, testata di NetMediaEurope, occupandosi delle strategie di canale. Oggi è responsabile della testata online ChannelTech (Avalon Media). Collabora a speciali, videointerviste, moderazioni in diversi settori. Ha seguito corsi SEO, social media marketing e di speaking radiofonico.