Chi crede che il CES sia una fiera dove andare a guardare dei prodotti, si sbaglia di grosso. Il CES è il posto dove si incontra gente che lavora nell’industria da decenni e la vive ogni giorno sulla propria pelle; gente che sa quello che sta succedendo e che parla regolarmente con tutti quelli che ne decideranno il destino negli anni a venire. E poi, se riesci a scovarli, te lo raccontano. Un appuntamento fisso con una di queste persone è quello dei Tech Trends to Watch, la conferenza di apertura dell’intero evento in cui si butta uno sguardo a com’è andato l’anno passato nel settore della tecnologia e a quali sono i temi più caldi dell’anno in corso.
La partenza del report non nasconde sorprese: come già anticipato da molti altri analisti, anche al CES si conferma che il 2021 è stato un anno di forte crescita del settore dell’elettronica e tecnologia, con i primi tre trimestri che hanno messo a segno, rispettivamente, un +23%, +24% e +4% sull’anno precedente in Europa occidentale, mentre l’Europa orientale ha visto addirittura un +29%, +29% e +10%.
Numeri di crescita importanti, che sottolineano come il periodo della pandemia abbia spinto consumatori e aziende verso la digitalizzazione. Andando a guardare la composizione di questa crescita, però, iniziano ad emergere gli spunti di riflessione. I servizi stanno guadagnano una fetta importante del valore delle vendite e nella previsione di fine anno alla fine crescono molto più dell’hardware piazzando un +11.4% rispetto all’anno precedente (+9% dell’hardware).
Alla base di questa evoluzione c’è un fenomeno importante: quello del “consumatore/dipendente” che vuole una dotazione informatica e tecnologica di qualità superiore rispetto a quella che si permetteva prima della pandemia. Ovviamente, dovendo utilizzarla molto più intensamente che in passato, l’utente è diventato più esperto e vuole ridurre al minimo i problemi, rendendosi disponibile a spendere di più.
Quelli che hanno beneficiato di più di questa nuova tendenza sono stati i marchi più famosi. Ben due terzi del valore dell’aumento di spesa è andata infatti a vantaggio di quelli che sono definiti come i brand “premium” e che godono di una migliore reputazione sul mercato.
Un altro trend molto interessante è quello che riguarda i servizi elettronici. Sempre a causa della pandemia, c’è stato un vero e proprio boom di servizi di intrattenimento e utilità varia. Il numero di nuove app installate sui dispositivi personali è letteralmente esploso rispetto agli anni precedenti, ma la parte più importante è che i consumatori si dicono intenzionati a usare buona parte di questi servizi anche dopo che l’emergenza sarà finita: streaming video e audio, food delivery e fitness “connesso” sono sì stati spinti da lockdown e dal distanziamento sociale, ma sono destinati a rimanere come componenti fisse delle nostre vite.
Un dato che non è passato inosservato presso gli investitori istituzionali che hanno riversato sulle startup indirizzate ai servizi per i consumatori una pioggia di denaro. Nel solo terzo trimestre del 2021 si stima che gli investimenti sulle startup tecnologiche siano ammontati a 72.3 miliardi di dollari negli USA, 50,2 miliardi in Asia e “soli” 24,28 miliardi di dollari in Europa. I settori maggiormente interessati dai finanziamenti sono stati quelli del retail tech, fintech e e-health. Dispiace vedere che l’Europa non sta esattamente brillando per iniziativa, ma ci sono buone speranze che nei prossimi mesi le cose cambino.
L’importanza del machine learning, molto spesso impropriamente chiamato “intelligenza artificiale”, continua a crescere nei servizi e prodotti e la tendenza è destinata a crescere man mano che si trovano nuovi modi per usare la enorme quantità di dati che le aziende di tutto il mondo raccolgono ogni giorno. In particolare, sembra che uno dei settori che verrà più interessato dalla rivoluzione della “macchine intelligenti” sarà quello agricolo, dove dal trattore all’irroratore si stanno sviluppando robot sempre più autonomi nella gestione del terreno e delle colture. Anche la computer vision avrà molto da dire e un esempio è quell’applicazione, ancora in sviluppo ma a buon punto, che permette a un robot di identificare le erbacce ed estirparle meccanicamente (le strappa dal terreno). Questo significa avere la possibilità di usare meno diserbanti chimici e ridurre l’impatto su salute dei consumatori e ambiente, oltre a piazzare l’ennesima pietra miliare nell’automazione dei campi.
Lo spazio è diventato il campo di azione di molte aziende e startup e nei prossimi anni il settore privato crescerà molto velocemente, trainato dal lavoro che i pionieri Space X e Blue Origin hanno fatto finora e faranno nei mesi a venire. Non è ancora ben chiaro quando e quando verranno introdotte delle regolamentazioni per il traffico in orbita, ma è ormai certo che qualcosa bisognerà fare per evitare grandi problemi di attriti internazionali.
La sostenibilità, dopo lustri di vuote parole o poco più, è diventata un pilastro per tutte le grandi aziende e lo diventerà necessariamente anche per quelle di dimensioni minori in quanto dopo i grandi marchi hanno dichiarato di voler raggiungere il livello di emissioni zero entro il decennio compreso dal 2030 e 2040, il che comporta che anche la loro filiera di fornitori dovrà essere certificata carbon neutral. Una opportunità importante per tutto l’indotto che potrebbe scegliere di usare la propria sostenibilità come carta competitiva e strappare clienti a chi carbon neutral ancora non è.
La telemedicina è stata indicata come uno dei settori da tenere maggiormente sott’occhio, ma la verità è che si sta preparando una rivoluzione per la medicina in generale, dove finalmente si inizia a vedere una serie di applicazioni straordinarie che cambieranno completamente il modo di lavorare dei medici. Purtroppo, ci vorrà molto tempo per scardinare le vecchie procedure, ma lo sviluppo sarà esplosivo.
I trasporti continuano a essere protagonisti di una espansione senza freni. FedEx dichiara che nei prossimi dieci anni aumenterà il proprio parco veicoli di un terzo e a partire dal 2025 saranno tutti elettrici. A fianco di questa crescita “strutturale” ci sarà anche quella trainata dai servizi per anziani. L’età media della popolazione sta crescendo rapidamente nei paesi a maggiore sviluppo economico e questo comporterà il dover fronteggiare una serie di sfide, tra le quali quella della ridotta mobilità di molte persone.
In definitiva, il settore della tecnologia continuerà a crescere molto velocemente nel futuro prossimo e assisteremo a cambiamenti molto consistenti nel modo di lavorare in molti settori, anche “insospettabili” come quello agricolo. La robotica è sul punto di uscire dalle fabbriche per invadere altri settori e iniziare a fare capolino nelle case. Serviranno ancora degli anni, ma la strada è tracciata, mentre diventa sempre più vero che “ogni grande azienda è ormai una azienda di software con una licenza speciale per operare in un determinato settore”.
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