L’Italia deve investire in cloud e in cybersecurity,
Parlando di sicurezza informatica, pensiamo subito alla privacy. In effetti, il GDPR è entrato nella cultura e le tecniche crittografiche fanno progressi. Ma l’evoluzione tecnologica dei servizi, in questa fase spinta soprattutto dall’AI, mette sotto i riflettori il tema della disponibilità delle informazioni. Per restare competitivi, come sistema Paese, dobbiamo contare su infrastrutture digitali e sui loro elementi abilitanti: la capacità di calcolo dei super computer e una memoria virtualmente illimitata, come solo il cloud può garantire. La combinazione di questi elementi consente di prendere decisioni migliori più velocemente. Per questo, è fondamentale che le piattaforme abbiano caratteristiche dettate da un perimetro di interesse comune e nazionale: devono essere italiane, fisicamente e giuridicamente. “Si dice che sia troppo tardi per pensare di costruire una infrastruttura di cloud nazionale. Ma è davvero così? Il lock-in tecnologico è effettivamente un nodo e cambiare ha un costo. Creare una filiera nazionale di ricerca, sviluppo e innovazione è una scelta strategica di politica industriale, di indirizzo delle priorità della spesa pubblica. Se buona parte della spesa per gli hyperscaler venisse investita per la costruzione di un’infrastruttura proprietaria, diminuirebbe molto la nostra dipendenza. Con un piano quinquennale di 15 miliardi potremmo finanziare un’infrastruttura altamente concorrenziale. Allora anche il settore privato potrà considerare un’alternativa ai player globali che oggi sembrano non avere rivali”, ha affermato Michele Zunino, amministratore delegato di Netalia, azienda distribuita da Cips Informatica, e Presidente Consorzio Italia Cloud. Qualche anno fa, Yi Zhang, analista ricercatore di Canalys sosteneva che “la maggiore dipendenza da ambienti cloud complessi può comportare sfide quando si tratti di gestirli. I fornitori di servizi cloud stanno cercando nuovi modi per aggiungere valore ai propri clienti introducendo componenti di Intelligenza artificiale. Si prevede che questa tendenza cresca laddove l’Intelligenza artificiale potrà semplificare e migliorare i flussi di lavoro all’interno delle imprese”. E oggi è ancora tutto vero, soprattutto se si fa i conti con la sicurezza informatica e i fornitori della stessa e, in fatto di cybersecurity, soprattutto con la direttiva NIS2 che dovrà essere recepita da una platea estesa di aziende (15/20 mila le interessate) entro ottobre 2024 al fine di allinearsi alla legislazione europea in ambito cybersecurity. Cips Informatica con il supporto di Netwrix Italy, N-able, Sangfor Technologies Italy e altri vendor e con il patrocinio di Assintel, offre un’analisi dettagliata con esperti e consulenti legali del settore IT sugli obblighi e le implicazioni della direttiva. Gli appuntamenti saranno il 9 Aprile a Genova, il 10 Aprile a Milano, l’8 Maggio a Padova e il 16 Maggio a Roma.
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