
Strategie efficaci di Cybersecurity per le PMI italiane nel 2025
Nel 2025, le piccole e medie imprese italiane si trovano a fronteggiare un panorama cyber sempre più complesso e aggressivo. Secondo il Rapporto Clusit 2025, il numero di attacchi informatici rivolti alle PMI è cresciuto in modo significativo, con un incremento del 28% rispetto all’anno precedente, spinto da campagne di phishing mirate e dalla crescente diffusione di ransomware-as-a-service.
In parallelo, il 2025 Horizon Cybersecurity Report evidenzia come gli attori delle minacce stiano affinando le tecniche, prendendo di mira proprio quelle realtà che, per limiti di risorse o cultura digitale, risultano meno preparate a fronteggiare attacchi strutturati.
Le principali sfide per le PMI
- Limitate risorse umane ed economiche
Le PMI raramente dispongono di team IT dedicati esclusivamente alla sicurezza, e spesso il budget destinato alla protezione informatica è ancora marginale. - Bassa percezione del rischio
Molte realtà continuano a considerare la sicurezza un costo anziché un investimento, sottovalutando l’impatto potenziale di un attacco sull’operatività e sulla reputazione aziendale.
Strategie chiave per una cybersecurity efficace
- Cultura e formazione continua
La sicurezza parte dalle persone. Investire nella formazione dei dipendenti – dal riconoscere un’email malevola alla gestione sicura delle credenziali – rappresenta una delle misure più efficaci e a basso costo. Il fattore umano è ancora coinvolto in oltre l’85% degli incidenti, secondo il Clusit.
- Controllo e protezione degli endpoint
Nel contesto del lavoro ibrido, gli endpoint sono diventati uno dei principali vettori di attacco. Monitoraggio costante, rilevamento delle anomalie comportamentali e reazione rapida sono elementi oggi considerati essenziali, anche dalle PMI.
- Backup e piani di continuità operativa
Oltre il 70% delle PMI italiane, secondo dati Clusit, ha adottato soluzioni di backup e disaster recovery. Tuttavia, non basta salvare i dati:
è fondamentale garantire la regolarità dei backup, verificarne l’integrità, testare i piani di ripristino e definire una strategia di business continuity allineata con i reali tempi di inattività tollerabili (RTO) e la perdita massima accettabile di dati (RPO).
- Valutazione costante del rischio
La postura di sicurezza deve essere rivista regolarmente attraverso audit interni o test automatizzati, che consentano di identificare vulnerabilità e correggerle prima che vengano sfruttate da attori malevoli. Questo approccio proattivo è fondamentale per mantenere una resilienza operativa nel tempo.
Verso una nuova consapevolezza
Il messaggio per il 2025 è chiaro: la cybersecurity non può più essere delegata o rimandata, nemmeno nelle realtà di dimensioni più contenute. Le minacce sono sofisticate, ma le tecnologie e le buone pratiche disponibili oggi permettono anche alle PMI di proteggere i propri asset digitali in modo efficace, sostenibile e proporzionato alle risorse disponibili.
Investire oggi in cultura digitale e protezione informatica significa garantire la continuità operativa di domani.
Fonti consigliate:
- Rapporto Clusit 2025 – La sicurezza ICT in Italia
https://www.clusit.it/rapporto-clusit/ - Horizon Cybersecurity Report 2025 – N-able
https://www.n-able.com/resources
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