Nelle scorse ore alcuni utenti TIM hanno ricevuto un e-mail da parte dell’operatore italiano, in cui venivano informati dell’attacco hacker subito dai server dell’azienda di telefonia. Purtroppo molti dati di questi clienti potrebbero essere stati messi a rischio, anche se TIM ha immediatamente bloccato l’accesso agli account e si e messa all’opera per risolvere il problema.
TIM ha invitato così, nella suddetta mail, gli utenti interessati a cambiare la propria password collegandosi dal sito ufficiale, cercando di avvertirli anche a non utilizzare le stesse credenziali in altri siti online, e soprattutto di creare una password più complessa.
“Se hai già provveduto a modificare la password successivamente alla disabilitazione, ti consigliamo di valutarne la struttura ai fini di una maggiore sicurezza e nel caso di eseguire la procedura di modifica della stessa in occasione del prossimo accesso a MyTIM ed alla tua casella di posta elettronica. Al riguardo, riteniamo opportuno raccomandarti di non utilizzare più la vecchia password, né una simile, nonché di modificare la password utilizzata per l’accesso a qualsiasi altro servizio online, qualora coincidente o simile a quella precedentemente utilizzata su MyTIM."
Questo quanto recitava il messaggio inviato ai propri clienti. In seguito TIM ha dichiarato di aver comunicato il tutto al Garante Privacy, così da potere risolvere il problema dei dati rubati ma per ora è tutto ciò che sappiamo e attendiamo altre comunicazioni ufficiali da parte dell’operatore.
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L'avvento del Cloud
La distribuzione per i servizi gestiti
La distribuzione ICT, recentemente, si è inoltre dimostrata capace di affrontare e cavalcare con successo la sfida portata avanti dal cloud: una tecnologia che, essendo usufruita via Internet, secondo molti avrebbe comportato il rischio di disintermediazione per i distributori, portando a un rapporto diretto tra vendor e canale o, addirittura, tra vendor e cliente finale. In realtà come abbiamo potuto vedere nell’ultimo decennio, le cose sono andate in maniera tutt’altro che lineare, con l’affermazione soprattutto di un modello ibrido e multicloud. In questo contesto, la capacità dei distributori di aggregare intorno a sé partner con caratteristiche e competenze diverse sta facendo la differenza in senso positivo: intorno ai distributori sono nate vere e proprie filiere ed ecosistemi, a cui i clienti finali possono rivolgersi per facilitare il proprio passaggio verso il cloud.
Un discorso del tutto simile può essere fatto per i managed services, i servizi gestiti, un’area in cui i distributori più accorti hanno imparato a giocare un ruolo importante. In effetti, esiste una caratteristica che accomuna tutte le diverse tipologie di servizi gestiti: questo tipo di business richiede prima di tutto un investimento significativo, poiché è necessario creare un’infrastruttura scalabile, che sia in grado di supportare più clienti sette giorni su sette e 24 ore su 24. È inoltre necessario soddisfare determinati requisiti di sicurezza e di livello di servizio. Non solo, occorre anche avere nel proprio staff un team di esperti e personale competente, che sia in grado di risolvere rapidamente tutte le eventuali problematiche a cui potrebbe andare incontro un cliente finale. Questo spiega perché molto spesso siano i distributori a rivendere i servizi gestiti ai partner, proprio perché una buona parte di loro – in particolare quelli di più piccola dimensione – non ha le spalle abbastanza larghe per allestire le infrastrutture alla base dei servizi gestiti o per ottenere da soli la competenza necessaria.
Questa politica è stata sposata dal distributore umbro CIPS Informatica, specializzato nei servizi gestiti per la sicurezza: il punto di partenza del distributore è che i partner, per trasformarsi in MSP, devono avere a disposizione gli strumenti giusti per monitorare, gestire e proteggere gli ambienti della propria clientela, così da consentire più efficacemente lo svolgimento delle attività IT da remoto.
In questo senso un aiuto decisivo arriva dagli esperti CIPS, che grazie a caratteristiche peculiari come competenza, capacità di servizio e relazione possono comprendere al meglio le esigenze dei partner. Affiancando poi soluzioni attente e qualificate di formazione, certificazione, tutoring, presales e marketing, così da trasferire positivamente il know-how ai propri partner e rendere quest’ultimi competitivi nel mercato dei managed services.