Il Consorzio Italia Cloud (CIC) accoglie positivamente la scelta del Governo per il progetto del Polo Strategico Nazionale (PSN) e plaude per la rapidità con la quale si è arrivati a questo primo traguardo. Il CIC intende rappresentare le istanze delle Pmi innovative italiane e valorizzare nel contempo il grande patrimonio di competenze e responsabilità delle Regioni e delle loro società in-house. Dopo un ulteriore rafforzamento dell’assetto del CIC, grazie al recente ingresso di Insiel, la società in-house della Regione Friuli-Venezia Giulia, per il presidente del Consorzio, Michele Zunino:
Il modello del Cloud Nazionale è l’unica soluzione responsabile e percorribile che possa assicurare una trasformazione digitale trasparente capace di guardare al futuro, nel pieno rispetto degli interessi strategici di medio e lungo termine del paese. Ecco perché il nostro Consorzio è una delle poche realtà in grado di mettere al servizio del Paese, ribadisco ‘al servizio del Paese’, le migliori competenze strategiche e tecnologiche con una visione a medio lungo termine
Come mai afferma questo?
“Lo scenario geopolitico ed economico globale sta gradualmente dimostrando quanto l’analisi dei dati rappresenti il vero elemento strategico in grado di garantire quella efficienza e precisione nel supporto alle decisioni che consente, a vari livelli, di essere competitivi” afferma Zunino. “Semplificando al massimo, perché questo si possa concretizzare sono necessari alcuni elementi imprescindibili: prime fra tutte, infrastrutture di base, tendenzialmente impianti (data center, reti di trasporto, reti di accesso); in secondo luogo serve una architettura public cloud nazionale, che abbia le necessarie economie di scala e livelli di affidabilità e potenza di calcolo e capacità per rispondere puntualmente alle richieste dei carichi applicativi e che rientri sul piano normativo e giuridico nei parametri di una sovranità digitale nazionale, garantendo la raggiungibilità giuridica delle applicazioni e delle informazioni. Infine, la capacità di raccolta, archiviazione e conservazione di grandi quantità di dati non strutturati e lo sviluppo di algoritmi di AI e le attività di data mining, che permettano di processare di dati in modo da cogliere tutti gli elementi di competitività, estraendoli in modo ordinato. In questo scenario è chiaro il ruolo imprescindibile del public cloud nel processo di sviluppo socioeconomico di un paese”.
Come si sta preparando alla gara?
“Il Consorzio è stato costituito da alcuni operatori italiani nel settore ICT/ Cloud come soggetto esterno, con lo scopo di promuovere un modello di cloud nazionale nell’interesse sia delle pubbliche amministrazioni sia del mercato privato delle imprese. Il progetto del Governo per la costituzione del PSN – Polo Strategico Nazionale – ha elementi in comune rispetto al modello da noi ipotizzato, ma soprattutto potrebbe rappresentare un significativo strumento di finanziamento iniziale, che consentirebbe di non disperdere in iniziative indipendenti ed in competizione tra loro, il denaro del PNRR destinato allo sviluppo di infrastrutture. In questo scenario l’obiettivo del Consorzio Italia Cloud oggi è quello di poter aggregare ulteriori soggetti pubblici e privati che possano contribuire a dare forza a questa iniziativa, declinandola fin da subito verso quegli obiettivi concreti, necessari perché il progetto risulti realmente sostenibile nel tempo”.
Cosa si aspetta dal testo di bando di gara? Quali le sue aspettative?
“Il bando verrà redatto sulla base della proposta avanzata dal raggruppamento formato da TIM, Leonardo, Sogei e CDP, che è stato selezionato sulla base delle valutazioni tecniche indicate nel decreto dei giorni scorsi. Giunti a questo punto lo spazio di manovra è veramente minimo e non possiamo fare altro che aspettare la pubblicazione del bando per poter fare le prime valutazioni”.
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