Dove si dirigeranno gli investimenti ICT delle aziende nel 2022, il primo anno dell’era post pandemia? Alcune indicazioni estremamente significative arrivano da un recente sondaggio condotto da TechTarget e recentemente pubblicato su Computer Weekly, che si basa sulle risposte di oltre 850 aziende europee, sia di livello enterprise che PMI.
Appare chiaro, in particolare, che le aziende abbiano dovuto parzialmente riadattare i propri investimenti tecnologici per affrontare la nuova realtà, caratterizzata in particolare dalla dirompente novità del remote working e dalle nuove esigenze in materia di cybersecurity.
La prima notizia è che gli investimenti IT dovrebbero crescere: i grandi gruppi enterprise prevedono un aumento di spesa medio del 28%, mentre le PMI indicano un significativo +20% rispetto all’anno precedente.
Ci sono però alcune categorie di investimento più popolari, a cui le aziende destineranno cioè buona parte degli investimenti supplementari: tra queste ci sono la Cybersecurity (+57%), EUC/Workspaces (+51%), Cloud (+38%), UC&C (+34%), Automation (+32%) e Data Governance (+27%). Ma la corsa più evidente è proprio quella delle spese dirette a supportare il digital workplace (+91%) e, più in generale, gli ambienti e i metodi di lavoro ibrido.
Per quanto riguarda il Cloud, l’analisi di Tech Target evidenzia come il 39% delle aziende appaia intenzionato a diventare a tutti gli effetti “cloud first”, contro un 28% che continua a preferire un approccio on-premise. Il 72% del campione ha già avviato una strategia sull’automatizzazione dei processi grazie ai servizi in cloud, mentre il 49% delle grandi ha in programma di diventare a tutti gli effetti “cloud first” già nel corso del 2022.
Sempre relativamente all’ambito cloud, il 2022 dovrebbe essere l’anno dei servizi gestiti, destinati ad assumere una quota sempre più consistente nel mercato IT: l’86% delle oltre 850 aziende intervistate ha dichiarato di voler collaborare con un MSP (Managed Service Provider) nel corso del b, una percentuale in aumento del 11% rispetto al 2021.
Un’altra certezza che proviene dal sondaggio Tech Target è la maggiore attenzione alla sicurezza informatica, a sua volta ricollegabile alla maggiore azione del cybercrime susseguita alla diffusione del remote working: il 57% delle aziende intervistate ritiene essenziale garantire una maggior sicurezza ai propri dati e prevede perciò investimenti mirati nel corso dell’anno. La principale minaccia alla sicurezza informatica nel 2022 sarà, ancora una volta, il ransomware, una tecnica che si è dimostrata ormai capace di colpire persino le infrastrutture critiche: ben il 59% delle aziende prevede di acquistare tecnologie di cybersecurity in grado di ridurre o mitigare i rischi derivanti da questa micidiale tipologia di malware. Non a caso, il sondaggio rileva anche una crescita dell’interesse verso la cloud security, una modalità che permette di gestire direttamente in cloud tutta la complessità del monitoraggio dei sistemi di sicurezza aziendale.
Altro tema caldo è l’automazione: l’85% delle organizzazioni intende investire concretamente nell’automatizzazione dei processi, per ottimizzare e rendere più efficienti i flussi di lavoro sia a livello organizzativo che tecnologico. In particolare, il b dei leader IT europei ritiene la business process automation come il principale focus in questo ambito; un consistente 17% degli intervistati scommette invece sulla RPA (Robotic Process Automation).
Molta attenzione è riservata anche allo sviluppo applicativo: l’attenzione nei confronti delle API (Application Programming Interface) è ritenuta prioritaria dal 43% dei decision maker IT delle aziende.
Infine, il sondaggio di Tech Target rivela un’aspettativa di crescita per un investimento più tradizionale come i software ERP (Enterprise Resource Planning): gli intervistati stimano di aumentare il proprio budget di una quota pari almeno al 5%. Infine, c’è un aspettativa di investimenti in crescita per tutte quelle applicazioni che consentono di supportare le funzionalità stesse dei principali front-end. Il riferimento è all’analisi di marketing, ritenuta prioritaria dal 20% degli intervistati, ai servizi di contact center (23%) ma anche ai sistemi chatbot e agli assistenti virtuali, ormai sviluppati sulla base di tecniche di Intelligenza Artificiale e Machine Learning.
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